Museo Francesco Messina a Milano. Iniziative
Nei giorni scorsi si sono tenuti a Milano, nel museo intitolato a Francesco Messina, due importanti eventi: la mostra dello scultore Stefano Soddu e il concerto del soprano Silvia Colombini,accompagnata al pianoforte dalla pianista Asako Watebene.
Questa è stata un buona occasione per ri-andare al Museo Francesco Messina e (per chi non ci fosse mai stato) ricordare la figura dello scultore nativo della Sicilia, ma trasferitosi a Milano, dove ha avuto un enorme successo e riconoscimenti da tutto il mondo: basti pensare al “Cavallo morente” collocato
nei giardini della RAI di Roma e il Busto di Papa Pacelli–Pio XII nella Basilica della città del
Vaticano e in altra edizione al Duomo di Milano. In questa occasione ci sembra utile creare una specie di visita guidata accompagnando i lettori in quello che il Museo ci dice, facendoci aiutare dai tableau posizionati nel museo. Possiamo cominciare con alcune notizie sul luogo. Il Museo Francesco Messina è situato in una chiesa sconsacrata, già di epoca romana, rivisitata nei secoli fino al bombardamento del 1942/43. Abbandonata per decenni, Francesco Messina offrì al Comune di Milano di prendere in locazione “perpetua” l’ex chiesa di San Sisto per destinarla al suo studio.
Il progetto andò in porto e all’inizio degli anni ’70 lo scultore vi traferì il suo atelier…ma già pensando di farne un luogo aperto all’arte Sua e di altri artisti. E qui va sottolineato lo spirito altruistico di Messina che avrebbe potuto ottenere ben altri siti dal Comune di Milano data la sua notorietà già molto prima degli
anni 70.
(Vogliamo segnalare la condizione della conservazione e salvaguardia delle opere di artisti (dalla pittura alla scultura alla fotografia…ma anche all’architettura e al design) che spesso non trovano risposta dalle
Istituzioni e i loro archivi prendono strade…estere!).
(NdA: Il materiale che usiamo in questa ricostruzione del Museo Francesco Messina è stato da me fotografato durante la mostra “Le geometrie del ferro” di Stefano Soddu (di cui parlerò dopo) e da ricerche su Internet. Le imperfezioni nelle immagini sono da addebitare allo
scrivente. Curatrice del Museo è la dott.ssa Maria Fratelli).
Per un approfondimento su Messina e il “Suo” museo un altro tableau illustra le tendenze dell’artista nel tempo in cui , per citare solo alcune delle problematiche degli anni ‘30 (Messina nasce nel 1900) come il futurismo e le correnti che proseguivano nell’appressamento alla monumentalità e l’adesione ad una pittura e scultura che si rifa all’antico.
Per corretteza storica dobbiamo dire che Messina (ricordiamo che espose le sue opere per la prima vola nel 1925)) partecipò ai movimenti artistici e culturali del ventennio “fascista” insieme ad artisti quali Carlo Carrà, Giorgio De Chirico e ricevendo buone recensioni anche del poeta Salvatore Quasimodo.
Alla caduta del fascismo e alla rinascita del dopoguerra ne subì le conseguenze, per esempio fu sollevato dall’incarico di docente all’Accedemia di Brera, dove successivamente fu richiamato).
NOTA: In questo periodo molte opere di Messina sono trasferite a Roma per una mostra presso il Casino della villa dei Principi Torlonia.
Saverio Monno
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