Da Roma pochi fondi per le borse di studio «Sicilia tra le ultime»



Governo nazionale col braccino corto quando si tratta di investire sulle borse di studio per gli universitari siciliani. Infatti, l' Isola è nelle ultime posizioni quanto a stanziamento pro-capite secondo alcuni dati che l' Ersu Palermo ha elaborato su dati della Corte dei Conti. Se le Marche ottengono 2.184 euro pro-capite e la stessa Calabria 1.933,la Sicilia si blocca a 1.219, preceduta da Lazio (1.233), Basilicata (1.382) e così via. Vero è che ci sono regioni con posizioni successive alla nostra come Veneto (1.128), Val D' Aosta (1.184) , Lombardia (1.011), Molise (995) , Campania (437) . Sono dati emersi ieri nel corso della prima giornata del diritto allo studio universitario in Sicilia che si è tenuto alla «Casa del Goliardo-Hotel de France», dove peraltro sono stati inaugurati 30 nuovi posti letto in favore dei ragazzi e delle ragazze fuorisede. Giuseppe Di Miceli, presidente dell' Ersu Palermo, ha presentato il report sui servizi e benefici destinati ai circa 130mila studenti (fra università, accademie delle belle arti e conservatori di musica) da cui emerge una considerevole sperequazione tra le varie regioni italiane in relazione ai fondi destinati dal governo nazionale per il pagamento delle borse di studio, prendendo in considerazione il rapporto tra fondo nazionale assegnato a ciascuna regione e numero di studenti idonei aventi diritto alla borsa di studio: tale rapporto vede la Sicilia al 14° posto tra le regioni italiane. Questa circostanza ha determinato il fatto che fino all' anno 2020 ci siano state regioni come la Sicilia che non hanno potuto pagare tutte le borse di studio. «Nel 2021 - ha sottolineato Di Miceli - siamo arrivati al 100 per cento solo grazie al fatto che l' assessorato regionale dell' Istruzione è riuscito a impiegare fondi provenienti da Bruxelles. In questi ultimi cinque anni come Ersu Palermo abbiamo avuto un incremento complessivo delle risorse del governo nazionale del 23% a fronte, invece, del raddoppio del numero degli studenti idonei da 6 a 12 mila, di cui solo due terzi riuscivano ad ottenere i benefici». L' assessore regionale dell' Istruzione Roberto Lagalla nel suo intervento ha sottolineato che «il governo Musumeci si è impegnato per sostenere il diritto allo studio universitario e la continuità del processo formativo. In periodo di pandemia, abbiamo erogato risorse per le spese di affitto dei studenti fuori sede, per interventi di edilizia leggera, per l' acquisto di dispositivi informatici ma soprattutto abbiamo raggiunto un traguardo molto importante: la copertura totale delle borse di studio».

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