Si chiude la campagna elettorale per le Politiche e per le Regionali in Sicilia tra arresti e disaffezione al voto. Si aspettano conferme o sorprese ?
Si chiude finalmente oggi la campagna elettorale per le politiche e le regionali in Sicilia, si voterà nel cosiddetto election day domenica 25 settembre dalle ore 07.00 alle ore 23.00, poi le urne daranno un responso e si capirà come gli italiani con lo spauracchio astensionismo si saranno espressi.
Diciamolo le elezioni anticipate a Roma , si sarebbe dovuto votare a marzo 2023 ,hanno creato in questo momento storico, politico , economico, sociale e di crisi mondiale dovuto alla guerra russo-ucraina nel popolo un senso di confusione e frastornamento.
I problemi contingenti e quotidiani prescindono dal voto di Domenica, molti cittadini hanno preferito altro rispetto i proclami di Meloni, Letta , Conte etc, etc proprio perchè si imbattono con la crisi economica .
Il voto è la massima espressione di libertà ed è un diritto che può esercitare il popolo che non va sprecato, però la politica in questo momento ha una credibilità molto bassa e il fenomeno astensionismo potrà incidere pesantemente.
Andando alle previsioni che non sono la Cassazione dagli ultimi sondaggi ufficiali nei 15 giorni antecedenti al voto danno la coalizione di centrodestra in vantaggio sugli altri competitors ma questo non vuole dire vittoria assicurata.
C’è da capire nel thrilling del collegi uninominali se al Sud Meloni-Salvini-Berlusconi faranno man bassa o se invece i 5 stelle spinti dai percettori del reddito di cittadinanza potranno effettuare il sorpasso.
L’altra coalizione guidata da Letta e una parte del centrosinistra, Pd e gruppuscoli parte in svantaggio e l’ex Premier sta cercando di recuperare con uno slogan chiaro “ O noi o la Meloni”, una sorta di scelta di campo tra il Pd e le destre.
Poi si aspettano anche i risultati della mini coalizione targata (Calenda-Renzi) che vuole essere l’ago della bilancia o il terzo polo nel nuovo Parlamento.
E poi c’è la galassia dei partiti minori che cercano i movimenti vicini ai No-Vax e i partiti più radicali di destra e di sinistra che ambiscono un posto al sole.
I temi trattati in campagna elettorale: carovita, calmierare i prezzi dei servizi , gas, energia, trasporti , beni primari , pensioni, sanità,lavoro e famiglia, reddito di cittadinanza sì o no, vedono i partiti indistintamente essere dalla parte del popolo , dalle categorie fragili agli incapienti al riconoscimento di ulteriori diritti e via discorrendo.
Tra il dire e il fare anche dopo il voto ci si aspetta una stagione molto complicata.
Contestualmente alle politiche, domenica si voterà e si eleggerà il nuovo Presidente della Regione Siciliana e i nuovi 70 inquilini di Sala D’Ercole.
Anche questa competizione elettorale sembra poco sentita dai siciliani, l’unico grande scossone è arrivato da Cateno De Luca che è diventato un tribuno del popolo che grazie anche alle esperienze amministrative non ultimo la sindacatura a Messina tenterà di fare le scarpe alla coalizione di centrodestra che vede in Schifani la sintesi per vincere le elezioni.
Non è una novità che la campagna elettorale si è chiusa con gli arresti di una candidata di Fratelli d’Italia e oggi di un candidato dei Popolari e Autonomisti a Palermo, questi fatti mettono in imbarazzo la corazzata di centrodestra che evita dichiarazioni o se si sbilancia spesso parla di provvedimenti ad orologeria.
C’è da capire la Caterina Chinnici per Pd e Centopassi, Di Paola per i 5 stelle, Armao per Azione e Eliana Esposito per i Siciliani Liberi dove potranno arrivare e se hanno fatto breccia sull’elettorato.
E’ stata comunque una campagna elettorale in generale poco sentita che si è giocata in maniera martellante sui social con messaggi più o meno ripetitivi e spesso con toni aggressivi.
Adesso il silenzio elettorale e poi il voto che si spera sia libero e consapevole e che determinerà per chi vincerà un mandato preciso dell’elettorato a chi governerà l’Italia e la Sicilia per i prossimi 5 anni.
Una ultima considerazione molti dei prossimi inquilini a Roma e a Palermo che siederanno in queste due Istituzioni appaiono come non tanto il frutto della migliore classe dirigente dei partiti ma in molti casi scelti per altre logiche che poco hanno a che fare con l’impegno politico e le battaglie sul territorio e nel portare a termine o a risoluzione le linee operative degli stessi partiti che li hanno candidati.
Fonte sicilialive24.it
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