Le fave: i legumi primaverili che fanno bene all'organismo
Le fave sono dei legumi provenienti da una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle leguminose. Sono ricche di proprietà nutritive e povere di calorie, circa 80 kilocalorie per 100 grammi. Hanno un buon contenuto di proteine ed un ottimo contenuto di fibre, circa 7 grammi per 100 grammi.
Le fave sono ottime da ingerire sia cotte sia crude. Integrarle nell’alimentazione di tutti i giorni è un’ottima soluzione per raggiungere il fabbisogno quotidiano di vitamine e minerali.
Consumate sia secche sia fresche, le fave hanno numerose proprietà tra queste: aiutano a rimanere in forma, avendo un ridotto contenuto di grassi e un buon contenuto di proteine e fibre vegetali. Abbassano il colesterolo grazie all’alto contenuto di fibre.
Contribuiscono a regolarizzare i livelli di zuccheri presenti nel sangue, in maniera da prevenire il diabete. Contengono la L-dopa, un amminoacido intermedio che aiuta a mantenere in salute l’organismo; proprio grazie a questi effetti benefici, la L-dopa è utile nella prevenzione del morbo di Parkinson.
Questi legumi sono ricchi di manganese, un minerale che supporta il funzionamento del sistema nervoso, endocrino e immunitario.
Le fave hanno proprietà depurative e diuretiche: contengono molta fibra, ideale per regolarizzare il movimento intestinale e la formazione delle feci, agevolando la rimozione di scorie e tossine, soprattutto per chi soffre di stitichezza. Oltre ai benefici depurativi, le fave sono anche diuretiche, poiché la significativa porzione di acqua che contengono sostiene la funzionalità renale. Per questo motivo, sono consigliate anche in caso di ritenzione idrica.
Le numerose proprietà delle fave purtroppo non hanno valore su chi è affetto da favismo, malattia nella quale è presente un’alterazione congenita di un enzima generalmente presente nei globuli rossi. La patologia inizia a manifestarsi dopo le 12-48 ore successive all'ingerimento delle fave fresche. Quando la situazione è grave può succedere che quasi la metà dei globuli rossi ne rimanga distrutta.
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