Henri-René-Albert-Guy de Maupassant e l’isola di Sicilia "dai paesaggi cosi meravigliosamente imprevisti"

Henri-René-Albert-Guy de Maupassant è uno dei vertici della letteratura europea dell’Ottocento ed è fra i maggiori esponenti del naturalismo, nipote ed allievo di Flaubert.

Quando Maupassant venne in Sicilia, nella primavera del 1885, aveva già fatto esperienza dell’Italia, dalla quale aveva visitato varie località del centro- nord, ma nessun luogo ebbe il potere di sedurlo e coinvolgerlo emotivamente, nessuno mai stimolò le sue sensazioni e i suoi entusiasmi quanto quella terra << indispensable à voir et unique au monde>>, strano e divino museo di architettura per i suoi edifici d’arte dagli stili impareggiabili; scrigni di paesaggi meravigliosi ed una natura fragrante, nei suoi avanzi classici, del grande spirito dell’Antica Grecia.

De Maupassant era sbarcato a Palermo, qui soggiornò alloggiando all’Hotel des Palmes, amava vagabondare per le strade, studiare la tipologia dei siciliani nei caratteri anatomici e nella gestualità.

Lo sedusse la Cappella Palatina << la più bella che esista al mondo>>, capolavoro unico, divino, nel chiostro di Monreale, sarebbe voluto rimanere <<fino all’infinito>>.

La ricerca e la scoperta della grecità fu l’altra spirituale sollecitazione al tour siciliano dello scrittore, il quale a Segesta e ad Agrigento ammirava le belle sagome dei templi, stagliate sui paesaggi vivificati dalla loro presenza.
Da Palermo De Maupassant si recò in ferrovia a Messina, ma vi si fermò giusto il tempo di imbarcarsi sul battello per le Eolie, Lipari e Vulcano << fantastico fiore di zolfo sbocciato in mezzo al mare>>.

Lo stesso giorno del ritorno a Messina riprese il treno, che discendeva per la costa Jonica, tappa al teatro di Taormina e scalò l’Etna ,per poi recarsi a Siracusa.

De Maupassant, con occhio imparziale, descrive paesaggi indimenticabili, immerso in quella percezione totale e in quella esaltazione dei sensi, egli coglie con intensità la realtà e la natura nei suoi colori, profumi e sapori.

                                                                             Viviana Caparelli

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