Infrastrutture: quale futuro per la provincia di Agrigento e per la Sicilia Centromeridionale?

“Chiediamo allo Stato e alle Regioni l’impegno a lavorare all’unisono, al di là di ogni colore politico, affinché sia varato un nuovo piano speciale di investimenti per il rilancio della Sicilia, con particolare riferimento al territorio centro meridionale dell’Isola penalizzato da un grave gap infrastrutturale e dai mancati investimenti del PNRR”.


È questo l’appello lanciato alla politica dalla Rete delle Professioni Tecniche di Agrigento che, stamattina, al teatro Pirandello, con inizio alle 9, promuovendo il convegno sul tema: “Infrastrutture: quale futuro per la provincia di Agrigento e per la Sicilia centromeridionale?”, patrocinato dall’Arcidiocesi di Agrigento, dal Comune di Agrigento, dalla Regione Sicilia e dall’Università degli Studi di Palermo.

Dopo i saluti del sindaco Miccichè e del prefetto Maria Rita Cocciufa e l’apertura dei lavori a cura di Rino La Mendola, sono intervenuti Giancarlo Cancelleri sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità; Marco Falcone, Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità della Regione Sicilia.

Una tavola rotonda con i rappresentanti tecnici di Stato e Regione tra questi il dott Lizzio che ha partecipato al dibattito politico, la deputazione agrigentina, europea, nazionale e regionale e i rappresentanti di enti e associazioni che hanno patrocinato l’evento.

La chiusura dei lavori è stata invece affidata ai presidenti degli Ordini e dei Collegi della Rete delle Professioni Tecniche che daranno lettura, che hanno commentato e approvato il manifesto del convegno.

Anche l’INARSIND Agrigento, con il suo Presidente l’architetto Luca Cosentino, ha ritenuto importante sostenere il convegno tenutosi oggi al Teatro Pirandello di Agrigento e promosso dalla rete delle professioni tecniche.

Il gap infrastrutturale della Provincia è un cancro che peggiora di anno in anno e sembra non avere cura, nulla è previsto anche dal piano nazionale di ripresa e resilienza. I professionisti agrigentini, ingegneri ed architetti, pagano un prezzo molto alto dovuto alla difficoltà di spostarsi in tempi compatibili con la vita moderna, che si tramuta in uno svantaggio in termini di competitività con i colleghi delle altre Province siciliane.

Ci auguriamo che il focus di oggi, oltre a produrre un documento programmatico, serva a scuotere le coscienze e a far sì che chi di dovere inizi una volta per tutte un percorso volto a soddisfare le esigenze della Provincia. Per fortuna la tecnologia riesce in parte a colmare le distanze e va di certo più veloce della politica.

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