La dispensa di Annalisa
Buon venerdì e ben ritrovati a #ladispensadiAnnalisa. Tutti conoscete le #sardeabeffafico ma sapete perché si chiamano così? Vi dico già che il #beccafico è un uccello....
Quindi, perché noi usiamo le #sarde per la preparazione di questa ricetta? Scopritelo in questo articolo e condividetelo con i vostri amici!
di Annalisa Montalbano
Le sarde a beccafico (storia e ricetta di seguito) sono un piatto tipicamente palermitano nato dalla reinvenzione popolare di un alimento diffuso sulle tavole dei nobili siciliani di un tempo. Prende il nome da un uccello: i beccafichi, ovvero dei volatili simili alle capinere e dalle carni molto saporite, che i nobili erano soliti cacciare e consumare farciti delle loro stesse viscere e interiora.
I popolani siciliani, per i quali questi gustosissimi uccelli rappresentavano un bene di lusso, iniziarono molto ingegnosamente a copiarne le modalità di preparazione, adattando però il modus operandi ad un alimento che anche i poveri, per lo più dediti alla pesca, potevano permettersi: le sarde.
Non disponendo delle interiora con cui creare una farcia simile a quella degli originali e veri beccafichi, le massaie di una volta pensarono bene di utilizzare una variante meno costosa, ma ugualmente saporita: mollica di pane, un po’ di succo di arancia e limone per cercare di attenuare il forte odore caratteristico di questi pesci e i pinoli.
INGREDIENTI PER LE SARDE A BECCAFICO
500 gr di sarde
Olio extravergine d’oliva
5 cucchiai di pangrattato
50 grammi di uva passa
50 grammi di pinoli
Sale e pepe q.b.
Foglie di alloro
Succo di mezzo limone e succo di mezza arancia
Olio extravergine d’oliva
5 cucchiai di pangrattato
50 grammi di uva passa
50 grammi di pinoli
Sale e pepe q.b.
Foglie di alloro
Succo di mezzo limone e succo di mezza arancia
PROCEDIMENTO PER LE SARDE A BECCAFICO
Pulire le sarde, deliscarle e privarle delle teste. Sciacquarle, asciugarle e aprirle a libro.
In una scodella unire la “muddica ” (pangrattato) con l’uva passa e pinoli, il sale, il pepe, il succo di arancia e limone. Amalgamare bene questi ingredienti, quindi adagiare su ogni sarda un poco del ripieno appena ottenuto e coprire con un’altra sarda alternandoli con foglie di alloro. Passare le sarde “imbottite” nella farina di grano duro.
In una scodella unire la “muddica ” (pangrattato) con l’uva passa e pinoli, il sale, il pepe, il succo di arancia e limone. Amalgamare bene questi ingredienti, quindi adagiare su ogni sarda un poco del ripieno appena ottenuto e coprire con un’altra sarda alternandoli con foglie di alloro. Passare le sarde “imbottite” nella farina di grano duro.
A questo punto riscaldare dell’olio di oliva in una padella e friggere le sarde a beccafico fino a farle diventare dorate.
Servire Guarnite con fette di limone e arancia.
Buon appetito e buon fine settimana!
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