Turismo e tassa di soggiorno, l'opinione di alcuni esponenti del settore

Un tesoretto da 2 milioni di euro che il Comune di Agrigento non può spendere per via di una serie di cavilli burocratici. Una questione che a poco più di tre mesi dal voto anima il dibattito in città. Mentre i componenti della “Filiera Agrigento C’è” si accontentano dei 22 mila euro disponibili da investire in promozione, il leader di Mani Libere, Giuseppe Di Rosa attacca l’amministrazione



“Credo nella buona fede del primo cittadino. – commenta il segretario provinciale della CNA, Claudio Spoto che aggiunge – Attraverso il nostro impulso è stato presentato un emendamento alla Camera a firma del deputato del M5S Filippo Perconti. Se va in porto si potranno finalmente utilizzare le somme introitate dai comuni per sostenere le attività turistiche, a maggior ragione in questo periodo di grave crisi per il settore”.

Per Carmelo Cantone, presidente di ABBA, nota associazione di strutture extralberghiere, è un punto di partenza. “Meglio questi che niente – dice – dopotutto, sono stato io nel corso della riunione della consulta a chiedere all’Amministrazione che questi fondi venissero utilizzati per un progetto che già esiste, ovvero quello di “Agrigento C’è” che mette insieme la stragrande maggioranza degli operatori turistici del settore. 

Sulla questione è intervenuto il candidato sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che propone la soppressione della tassa di soggiorno turistico ad Agrigento per i prossimi due anni. Zambuto spiega: “In occasione di eventi eccezionali bisogna adottare misure altrettanto eccezionali”.

“Abbiamo necessità di promuovere il turismo nella nostra città facendo passare, attraverso tutti i mezzi di comunicazione, il messaggio che Agrigento, oltre ad offrire delle bellezze archeologiche, architettoniche e naturali uniche al mondo, è nelle condizioni di farlo in massima sicurezza anche perché la nostra città è tra quelle poco colpite dal coronavirus”. Dice Paola Antinoro, portavoce di Fratelli d’Italia. “A questo  – continua – non può non aggiungersi il suggerimento di valutare l’ipotesi di  supporti economici, seppur indiretti, come quello di congelare il versamento alle casse comunali della tassa di soggiorno lasciandola nella disponibilità delle strutture ricettive, nonché quello di verificare la possibilità tecnico-giuridica di potere mettere a disposizione delle stesse strutture le somme, già percepite negli anni precedenti e ad oggi ancora nelle casse comunali, solo ai fini di ulteriore sconto da praticarsi alla clientela per questa stagione”.


Articolo ripreso e pubblicato da AgrigentoOggi


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