Vite sospese
Tra lockdown, smart working e scuole chiuse, la famiglia italiana durante la pandemia diventa “sospesa” : in bilico tra difficoltà evidenti e la capacità di rendere i cambiamenti che sta affrontando come occasione di crescita. La famiglia “sospesa” la definisce così uno studio condotto da un gruppo di ricercatori psico-sociali dell’Università Cattolica di Milano. Lo stare chiusi in casa ha anche alimentato una certa insofferenza reciproca. Ma emerge che la maggioranza delle persone segnala un incremento della coesione tra i componenti della famiglia e la riscoperta di nuovi valori.
Di viaggi nemmeno a parlarne. Piuttosto boom delle seconde case trasformate in residenza di emergenza.
Un po’ tutti hanno cercato di dedicarsi alla cura della persona ed ai piccoli hobby coltivabili in ambito domestico.
E mentre c’è crisi profonda nel settore dei rossetti e dei prodotti di profumeria alcolica, sopravvive la cosmetica, vedi il trionfo delle tinte fai da te (+30%), e dei prodotti per lo skin care per il make-up degli occhi. Alla grande anche i piccoli elettrodomestici: dal regola barba, al taglia capelli, al ferro per stirare ricci…
Vanno a ruba pure le macchine impasta/centrifuga/cuoci e tutti i vari robottini per preparare le pietanze (dal gelato al formaggio, persino lo yogurt..). Non si sa quanto sopravviveranno tutti questi prodotti, ma di certo prima di tornare al tacco 12 cm, è possibile che le scelte di acquisto saranno ancora orientate a rendere più piacevole lo stare in casa.
Per l’economia e per le famiglie italiane il 2020 è stato un anno da dimenticare! Secondo la Banca d’Italia i redditi del settore privato non finanziario hanno vissuto la contrazione peggiore degli ultimi vent’anni ed il reddito da lavoro dipendente delle famiglie si è ridotto dell’8,7% rispetto all’anno prima. In compenso la tecnologia consumer ha segnato un rialzo del 4%, con information technology in crescita del 29,6%. In alcuni casi è boom: le webcam del 60%, i pc portatili del 53,1%, i tablet del 20,7%, complice lo smart working e la DAD, ma anche la necessità di rendere più piacevoli le serate, con serie guardate sulla smart TV. L’osservatorio Findomestic, dopo un anno disastroso sotto il profilo dei consumi, continua a dichiarare la prevalenza di alcuni macro trend.
Innanzitutto ha prevalso la paura di spendere, anche avendo la disponibilità economica.
Si è preferito risparmiare, rinviare, rateizzare l’acquisto. L’altro elemento ormai radicato nell’abitudine delle famiglie è l’acquisto online, più sicuro dell’acquisto nel classico negozio o nel centro commerciale. La tendenza già in atto di comprare sul web si è consolidata!
C’è di buono che comunque si conserva un atteggiamento più proattivo rispetto agli investimenti: si è molto meno propensi a tenere i soldi parcheggiati sul conto corrente rispetto alla media.
Si stima che occorrano 10 anni prima che la propensione al rischio torni ai livelli precedenti a una crisi finanziaria: scatta quello che gli inglesi chiamano snake bite effect , effetto morso di serpente, difficile da dimenticare. Però potrebbe scattare il fenomeno opposto, l’euforia per la voglia di vivere. E il futuro potrebbe tornare a sorprenderci!
EC
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